sabato 1 marzo 2014

Cambia Rotta

Cambia Rotta del teatro degli zingari con Pierugo Bertolino, Ottavia Brunetti, Antonio Carletti, Angelo Frola, Maurizio Frumento, Arianna Sale, Giorgio Scicchitano regia e luci Antonio Tancredi musiche canzoni Pierugo Bertolino e Roberto Gho scene e costumi teatro degli zingari “Cosa fa un marinaio quando le mappe di navigazione si mostrano sbagliate, quando le bussole e gli orologi e i sestanti non segnano più con la precisione di un tempo?” Nel luglio 2001, arrivarono a Genova moltissime persone provenienti da diversi paesi. Avevano scelto questa città per affermare, insieme, che pochi non possono decidere per tutti, che non possono esistere frontiere solo per gli uomini mentre le merci viaggiano libere, che i semi come l’acqua sono beni comuni e non un affare per pochi, che i diritti umani non possono essere uno strumento di un nuovo neocolonialismo. In quei giorni, chi arrivò a Genova, vide una città militarizzata, divisa in zone, dove c’era chi poteva entrare e uscire, e chi no. Il messaggio era chiaro: nessuna contestazione poteva ammettersi. Chi lo faceva era un pazzo, un folle, un ignorante, incivile, insurrezionalista, nemico dell’ordine costituito, un criminale. Siamo tornati a quei giorni del luglio 2001 non per ricordare le violenze, ma per rievocare un momento importante del nostro vissuto e per fare i conti con quelle idee che portarono a Genova tante persone. Per fare questo siamo ritornati dentro quei cortei, quelle piazze, tra chi arrivò da fuori o, cittadino/a, non volle andare via dalla sua città. Nonostante siano passati molti anni, quelle parole e speranze sono ancora con noi. Fanno parte di una storia che vogliamo costruire.

martedì 18 maggio 2010

Due anni di riflessione e di evoluzioni

E sì, sono passati più di due anni e questo blog è rimasto vuoto dopo la perdita di Marco.
Ma non ci siamo fermati. Elena la regista de "L'America non esiste. Io lo so perchè ci sono stato" ha avuto una stupenda bambina...la prima.....Ci siamo visti per riproporre lo spettacolo rielaborandolo ma qualche giorno prima della prima è nata la creatura, quindi abbiamo deciso di rimandare ad altro momento, nella speranza che nel frattempo il mondo migliori cosicchè possiamo chiudere lo spettacolo cantando vittoria per il Viaggiatore.
Tutti noi ci siamo visti chi più e chi meno ma siamo sempre uniti e oggi ci si rivede per preparare delle letture musicali in Piazza Alimonda il prossimo 20 luglio. Per non dimenticare e per prepararci al prossimo anno ...il decennio del crimine e del colpo di Stato della perdita di un Amico, un Grande amico. Carlo Giuliani
 

DICO ANCHE CHE MAL SOPPORTO CHI AMMAZZA PREGANDO E PREGA AMMAZZANDO, CHI MANEGGIA LIBRI SACRI E CARRI ARMATI A PARI TITOLO, CHI CONFONDE SALMI E MISSILI, CHE SI RICORDA DI SANTIFICARE LE FESTE MA NON TRASCURA DI MOLTIPLICARE I SEPOLCRI. (ignoto)


SI ASCOLTANO NEL BUIO, SENZA FAR RUMORE;
GLI ALBERI COI NIDI ADESSO SONO MUTI
E DORMONO LEGGERI,
GODENDOSI IL CALORE DI TUTTA LA GIORNATA
E DI AMICI CONOSCIUTI.
NON RICORDO CHI HA DETTO
CHE DI VITA NON SI MUORE.
(carlo)

sabato 20 dicembre 2008

CIAO MARCO







Monologo di Marco da "Incendio a Cervara"


Il fuoco attraversa la diga, la diga è un mostro che annega nell'acqua, mentre ci prosciuga la terra e le gole.

Un mostro come la guerra che ci fa annegare nel sangue, mentre ci prosciuga la mente.

Un mostro, un mostro e gli spari che mi hanno attraversato l'anima per troppo tempo mi hanno fatto stare in silenzio......

Ora basta! La voce esplode!!!

Ora siamo noi il fuoco che brucia, siamo noi il fuoco che ci brucia!!!

Lasciate che bruci.... lasciate che bruci!!!!





lunedì 20 ottobre 2008

I LUOGHI DEL DELITTO


Letture di brani dal volume Fragili e Resistenti e da testi di Luigi Pintor.

Storie dei nostri giorni, storie di nuove guerre, guerre “umanitarie”, guerre “giuste”.

Storie di repressioni, di violenze di stato, di impunità, di ordinaria, quotidiana ingiustizia.

I brani comprendono testimonianze sui giorni del G8, nel luglio 2001 a Genova, ricordi e lettere a Carlo Giuliani, nonché estratti di articoli di Luigi Pintor sulla barbarie bellica e l’affermarsi di una cultura politica arrogante ed antidemocratica, alle soglie del nuovo secolo.

Musiche di Pierugo Bertolino, Ottavio Castellucci, Marco Muscarella, con la partecipazione straordinaria di Claudio Lugo e Luca Serrapiglio.

La rappresentazione ha avuto luogo il 20 luglio 2005 in Piazza Alimonia, in occasione dell’annuale ricordo dei fatti del G8 e dell’assassinio di Carlo Giuliani.

LA GUERRA DEI POVERI

Letture di brani tratti da Nuto Revelli, Beppe Fenoglio, Italo Calvino, Attilio Camoriano,

Mario Rigoni Stern.

Storie di donne e di uomini del ‘900, storie di contadine e di contadini, di lavoratrici e di lavoratori, di partigiane e di partigiani. Storie di lotte, storie di guerra, storie di Resistenza e di Liberazione.

Per le musiche Pierugo Bertolino, Ottavio Castellucci, , con la partecipazione straordinaria di Claudio Lugo.

Scenografia a cura di Marco Baricola.

Datore luci Carmine Pozzo

La sera del 25 aprile 2005 la prima rappresentazione al Teatrino degli Zingari della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova.

Ospiti d’onore i Partigiani Giordano Bruschi, Michele Campanella (nome di battaglia Gino, comandante della Brigata Partigiana Severino), Don Andrea Gallo.

mercoledì 24 settembre 2008

L'America non esiste, io lo so perché ci sono stato

http://www.youtube.com/watch?v=0TNOlPOgamU



Migrazione. Il coraggio che spinge ogni giorno uomini e donne di tutto il mondo a mettersi in cammino per cercare una vita degna di questo nome.

ROBERTO GHO
Migrazione. La speranza che da’ la forza di abbandonare un mondo per costruirsene un altro, altrove.




La verità spesso è fatta di più facce. Sfumature. Ambiguità. MAURIZIO FRUMENTO






Lo spettacolo non si propone di dare risposte né di esaurire un argomento così vasto. Quello che si propone è di raccontare storie. Storie di ieri. Di oggi. Storie dimenticate. Non ascoltate.
Storie che ruotano attorno a quella sottile linea di demarcazione che si chiama “confine”.

PIERUGO BERTOLINO

Una linea reale o immaginaria che separa, divide. Una linea che include o esclude. Che rimarca le differenze e che impedisce gli incontri.

ERIS CARBONE

MARCO BARICOLA


Attraverso le storie di persone che quotidianamente tentano di superare il confine; attraverso le storie dei nostri nonni che hanno attraversato confini che gli si sono chiusi alle spalle come recinti, ghetti;

ARIANNA SALE





attraverso le storie di tutte le persone a cui si sbarra la strada perché non minaccino sicurezze,


GIORGIO SCHICCHITANO
storie di illusioni, delusioni,


DOMENICO CATALDI
speranze, fatiche, rinunce;


OTTAVIA BRUNETTI

attraverso storie e visi, ognuno dei partecipanti al percorso di laboratorio che si conclude con questa rappresentazione teatrale, fa i conti con questa linea, con l’idea di una barriera che taglia fuori, spesso senza possibilità di appello.

Il tema è stato scelto dalle stesse persone che lo porteranno in scena. Il percorso che ha portato fin qui, è stato un percorso di conoscenza, di incontro, di resistenze da superare e di piccole diffidenze a cui restituire fiducia.
Un cammino sostenuto e accompagnato dalla preziosa e fondamentale presenza di Franco Fuselli a cui vanno degli affettuosi ringraziamenti.


Elena Dragonetti


Lo spettacolo è nato da una sperimentazione di laboratorio teatrale ispirato a personaggi reali.
La tematica affrontata riguarda il fenomeno delle migrazioni dei nostri giorni dai paesi poveri verso l'Italia, e degli italiani verso l'America durante la prima metà del '900.
I personaggi si alternano raccontandosi, con la suggestione di accompagnamenti musicali, in modo atemporale, come personaggi in cerca di autore.
La trama è retta da un narrante che traccia un itinerario di riflessione e liason (collegamento) tra storie differenti, unite dallo stesso destino del viaggio.
La musica che sostiene questo percorso diventa un elemento corale nella conclusione della pièce con una canzone inedita e suggestiva dal titolo significativo “Il Viaggiatore”.
L'opera può essete proposta a scuole medie inferiori e superiori e a un pubblico adulto, e stimola riflessioni sul meticciato, sui nuovi razzismi, sui diritti negati, sui bisogni dei popoli, sulla tolleranza e sul principio dell'universalità. E' un passaggio di memoria e di saperi in cui l'evento della migrazione si trasforma, attraverso gli stessi protagonisti e le emozioni che trasmettono, in storie di tutti in cui ognuno si può riconoscere al di là dei “confini”.
Confini che ognuno di noi crea per paura, ignoranza, pregiudizi.
Lo spettacolo rappresenta una nuova prospettiva di speranza da affidare alle nuove generazioni.
Regia di Elena Dragonetti